C’è poco da fidarsi degli ENOLOGI…che non amano il Rock!
3 ore di auto dopo una mattinata di lavoro intenso, arrivo a Velletri, saluto Papà e Mamma, riprendo fiato e…di corsa verso Roma, che fatica, che stanchezza, che stress.
Parcheggio, la fiumana di gente che cammina tutta nella stessa direzione, come  telecomandata,  mette allegria e…miracolo, la stanchezza scompare. 
Sapevo di non aver comprato un gran biglietto (quelli buoni son spariti in poche ore), ma quando ci sono, realizzo che la tribuna Monte Mario dello Stadio Olimpico è un gran posto per vedere il calcio, ma per un concerto rock…è proprio tremendo. Riesco a malapena a scorgere dei “movimenti” sul palco e la musica rimbalza sotto la copertura producendo un suono (che i tecnici scandinavi definiscono) demmerda.
Ma tutto questo non basta. La stanchezza, l’età che avanza (in tutti i sensi, avanza proprio), lo stress e la postazione tremenda non bastano…
…la musica vince sempre…
…il ROCK (almeno per me) vince sempre…
…i Pearl Jam stra-vincono sempre.
 
Così tutto passa d’incanto e torni con la mente all’ Arena di Verona, avevi 18 anni in meno ma, alla fin fine, gli stessi sogni e lo stesso spirito, la stessa anima.
Nel 2000 mi ero appena laureato ed avevo iniziato a lavorare nei Colli di Luni ed in Cinqueterre col mio Maestro (di Vita e di Vino) Giorgio Baccigalupi, un avventura intrapresa insieme al mio fratello acquisito, Giacomo. Proprio quello che mi ha fatto conoscere i Pearl Jam e col quale ci siamo fatti la trasferta di Verona… Che gran concerto! Quel posto, ne sono certo, i Romani lo hanno costruito proprio per la musica altro che storie. E, a dirla tutta, proprio per il rock! (Ci son venuto ad ascoltare anche Ben Harper & The Innocent Criminals…un’altra grande magia).
Passa il tempo, insomma, tanti anni e, per fortuna, anche tanti concerti, ma… due accordi di chitarra elettrica (di quelli giusti) mi fanno provare ancora tante emozioni e questo, per i miei canoni, vuol dire che…sto bene.