Ritmo
Aeroporto di Pisa, incontro Stefano (che di cognome fa Agronomo), ci imbarchiamo, arriviamo a Bari, saliamo in auto e comincio a descrivergli meglio possibile quel che vedremo ad Ostuni. La meravigliosa bellezza della Valle d’Itria, le particolarità è la fertilità delle terre sulle quali andremo ad impiantare le nuove vigne, la stranezza e la forza dei vitigni locali… IMPIGNO, NOTARDOMENICO, OTTAVIANELLO.
La dinamicità il coraggio e la simpatia di “quelli di Vallegna”. 
“Canonica rinfrescata” in hotel e via a cena, con Dario, a parlare di progetti, assaggiare possibili competitor. Ci chiama pure Roby (l’altro 50% dì Vallegna) da chissà dove, poi tutti a nanna pronti per la giornata di vigne.
Sveglia comoda, piove… ma il ritmo è tanto e la pioggia… ci fa un baffo.
Arriviamo a Vallegna (l’appezzamento che dà il nome all’azienda) e senza paura cominciamo a camminare la terra lavorata di fresco. Dopo una decina di passi, silenziosamente, mi congratulo con me stesso… ho i blundstone ai piedi! 
La terra è bellissima, scura ma con la roccia affiorante, in parte triturata… terra profonda e fertile. Alla fine della camminata arriviamo nella parte coltivata ad orto per il ristorante, ci sono ancora melanzane, peperoni, pomodori. Tutto meravigliosamente pieno di… ritmo.
Dopo una pulita alla meglio alle scarpe si risale in auto e via verso “Buongiorno”, si chiama così il terreno dove sorgerà la cantina. Guardiamo per bene la terra, magnifica anche qui, Stefano decide dove far fare i campionamenti e via, verso “Cavallerizza”. Qui ci sono anche i resti di una cantina che in un recente passato ha fatto tanto vino, ci sono ancora le botole delle vasche sotterranee, fuori c’è il piano della pesa tutto arrugginito, e poi c’è questo rettangolo di quasi un ettaro, così bello… che io già ci vedo la vigna.
Di nuovo in auto e sempre con un bel RITMO ci spostiamo a Carovigno, dove il Papà di Dario coltiva dei bellissimi alberelli di tutte le varietà autoctone, una specie di “vitiarium”… Non a caso il Nonno di Dario faceva l’innestino.

Dolore
Caffè veloce al posto del pranzo e via a Cellino San Marco, a vedere i 10 ha in produzione di VALLEGNA, primitivo in… primis (sorridere please); poi minutolo, aleatico, negramaro e…susumaniello. Cerchiamo di fare il massimo senza scendere dall’auto, visto che diluvia ed è tutto allagato.
A forza di girare da un campo all’altro, la visuale si apre e… arriviamo a due bellissimi appezzamenti, non “nostri”, appena lavorati, dove chiaramente prima c’erano viti, ma non viti qualunque, sono state lasciate due piante soltanto, due alberelli bellissimi, quasi a testimoniare cosa c’era prima. Quasi una traccia di quel che è stato, oppure una prova del danno commesso, una testimonianza del dolore appunto.
Giorni interi a sognare di vitigni autoctoni, di vigne vecchie, di territorio, centinaia di km guidati alla ricerca di qualche vite centenaria e…
Tanto dolore.

Post Scriptum

Ritmo

Toccare  uno per uno tutti i CD dei Timoria, tornare con la mente a tutti i loro concerti che hai vissuto…ripensare a quando e quanto eri giovane

Dolore
Francesco Renga in tour con Nek e Max Pezzali. Tanto dolore.